Un Sorì, di quelli da paura, molto ripido, con un bellissimo ciabot nel mezzo e nel 2014 imbottigliamo il nostro primo Moscato d'Asti DOCG. La scelta è stata quella di mettere in etichetta il nome della collina di provenienza delle uve con una menzione “vigna”. Un segno distintivo molto importante. Con l'intenzione valorizzare questo terroir e valutarne l'evoluzione nel tempo. Proprio per questo motivo di ogni annata ce ne riserviamo qualche centinaio di bottiglie, in modo da poterle assaggiare tra un po'. Convinti in questo modo di poter porre le basi per un cru di Moscato Bianco di Canelli.
Dopo ogni vendemmia togliamo dal commercio un certo numero di bottiglie di Moscato d'Asti Vigna Moncucco. Quantità che varia di anno in anno a seconda delle potenzialità di invecchiamento di quel millesimo. Lo lasciamo riposare in bottiglia per 5 anni. Dopo questo periodo di affinamento lo riproponiamo in vendita con l'appellativo "collezione sessanta mesi". La freschezza giovanile del moscato lascia spazio a profumi terziari più maturi come l'idrocarburo, la bolla e meno esuberante ed il colore è più intenso. Un vino dolce che si presta ad abbinamenti sorprendenti!